Bolzano. Al via il terzo giro di controlli per la rimozione degli apparecchi, 26 esercizi rischiano la chiusura

(Jamma) «Abbiamo appena terminato il giro di tutti gli esercizi pubblici due volte e adesso stiamo avviando il terzo giro di verbali». A illustrare lo status quo riguardo alla lotta alle slot machine nei bar cittadini è il vice comandante della polizia municipale, Martin Schwienbacher in un articolo pubblicato sul quotidiano on line Alto Adige. I locali fuorilegge sono ancora 115, quattro sono stati costretti a rimuovere le macchinette dopo la minaccia ufficiale – scritta – di chiusura, per altri sei è già stata avviata la medesima procedura.

Ora come ora pendono ben 27 ricorsi dinanzi al giudice di pace, presentati da chi non vuole saldare il conto delle sanzioni. Per 26 locali pubblici è invece in arrivo l’ordinanza che impone la rimozione delle macchinette: chi non si adegua chiude. Arriveranno tutte a destinazione entro metà luglio. Entro metà agosto dovranno adeguarsi.

Macchinette entro un raggio di 300 metri dai luoghi sensibili. Inizialmente i bar a non essersi adeguati rimuovendo gli apparecchi erano 124. Quelli attualmente fuorilegge sono 115. «Il giro di tutti i locali – precisa Schwienbacher – lo abbiamo già completato due volte e abbiamo avviato il terzo giro di verbali. In quest’ultima tornata abbiamo verbalizzato trenta locali».

Per altri 10 locali bolzanini, «è stato attivato il procedimento di rimozione delle slot. A seguito dell’ordinanza di rimozione, per ora tre bar si sono adeguati». Minacciati di chiusura, hanno rimosso le macchinette. «Poi c’è un quarto locale che ha rimosso le slot machine perché il Tar non ha concesso la sospensiva. Per il momento, si sono dovuti adeguare».

Ora, sempre seguendo lo stesso copione imposto dalle norme amministrative, si stanno avviando i procedimenti volti alla rimozione per altri 26 locali. «Le ordinanze partiranno nei prossimi giorni; dovrebbero arrivare tutte per metà luglio. A quel punto, i locali avranno tempo 30 giorni per rimuovere le macchinette». Trascorso un mese, durante il quale in teoria si potrà presentare ricorso, ci si dovrà adeguare. Finora, chi ha ricevuto l’ordinanza, intimorito, si è adeguato. «Pendono 27 ricorsi dinanzi al giudice di pace, che stanno molto impegnando l’avvocature comunale, come altri quattro uffici che, di fatto, si stanno occupando quasi solo di questa faccenda». Si tratta però esclusivamente di procedimenti avviati per contestare i verbali o l’intimazione di pagamento. «Nessuno si è opposto all’ordinanza di rimozione pena chiusura».

Il Tar, per ora, «non ha concesso sospensive». Nel frattempo, intimorito, qualcun altro ha rimosso le macchinette di sua spontanea volontà. I controlli continuano, «a ritmo costante. Andremo avanti fino a quando qualche autorità amministrativa non ci sospenderà un procedimento. Qualcuno ci era sfuggito, ma siamo andati a vedere tutti i bar. Non sfugge nessuno». Non c’è accanimento, «ma dobbiamo applicare le disposizioni di legge».