“Leggendo le parole del Pd sembra di tornare alla disinformatia di sovietica memoria. Risulta insensato criticare un provvedimento di cui, ad oggi, nessuno conosce i contenuti finali. Il riordino del settore è ancora in fase di discussione e, anziché formulare accuse basate su ipotesi, sarebbe opportuno attendere una proposta concreta e valutare i dettagli con spirito costruttivo”.
E’ il commento dell’Istituto Milton Friedman alle dichiarazioni della segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, in merito al possibile riordino del settore del gioco da parte del Governo.
“Il Governo fa cassa sui più fragili e ha dell’incredibile l’ostinazione del governo sul tema del gioco d’azzardo – aveva scritto in una nota la segretaria dem – pur di non rinunciare a una parte degli incassi sta procedendo come un caterpillar e le proposte di ‘riordino’ del comparto dei giochi e delle scommesse rischiano di moltiplicare l’offerta di giochi e aumentare i danni alle categorie sociali più fragili, quando invece il tema da anni è quello di una progressiva riduzione degli stessi e di una maggiore tutela delle persone. Ora intervengono sui punti fissi, dopo aver cambiato le regole sul gioco online per incassare anzitempo i canoni dai concessionari. Per quanto riguarda il distanziometro e altre misure restrittive adottate finora, appare evidente, come la stessa Schlein implicitamente ammette, che queste politiche siano state un fallimento. Non solo non hanno ridotto il numero di giocatori patologici, ma hanno favorito lo spostamento verso giochi diversi dalle slot o peggio non regolamentati, sottratti al controllo dello Stato, come dimostrato dai dati disponibili. Più che proteggere le fasce fragili, tali provvedimenti hanno aumentato i rischi per le persone vulnerabili, consegnandole di fatto alla criminalità e al mercato illegale”.
Per l’Istituo Friedman è “sorprendente che la segretaria del Pd ignori completamente l’impatto sociale delle restrizioni insensate sul settore del gioco legale. Si parla di migliaia di lavoratori onesti che subiscono le conseguenze di una criminalizzazione ideologica di un comparto regolato e che vedono il proprio futuro messo a rischio, nonostante contribuiscano a gestire un sistema concessorio che finanzia lo Stato. Allo stesso tempo, è altrettanto grave che non si consideri l’effetto devastante che queste misure hanno avuto nel rafforzare le attività illegali, una realtà che dovrebbe essere centrale in un dibattito serio.
Infine, accusare il Governo di ‘guadagnare sui fragili’ non solo è un’argomentazione populista, ma mira a sfruttare politicamente in maniera preoccupante un tema complesso, favorendo le mafie che sull’alternativa illegale al gioco legale attendono di fare cassa. Il riordino del gioco d’azzardo non è finalizzato ad aumentare l’offerta, ma a gestirla meglio, contrastando le patologie, il mercato illegale e tutelando i cittadini e i lavoratori senza che lo Stato e le aziende ne escano danneggiati”, conclude l’Istituto Friedman.