HomeAttualitàCaos scommesse: 10 ore di blocco, 30 milioni in fumo

Caos scommesse: 10 ore di blocco, 30 milioni in fumo

Schermo nero, nessuna risposta. In ricevitoria sembrava tornata l’era pre-digitale. Il 21 gennaio 2025 è una data che il mondo del betting italiano non dimenticherà facilmente.

Mentre migliaia di tifosi si preparavano a seguire Juventus e Bologna nelle sfide di Champions League, i terminali di tutte le ricevitorie italiane si sono spenti, e i siti di betting online hanno mostrato messaggi di errore a milioni di giocatori. La causa? Un blackout nei server Sogei, la società tecnologica del Ministero dell’Economia, che ha paralizzato l’intero sistema delle scommesse sportive nazionali.

Ho perso il conto dei clienti mandati via,” racconta il gestore di un centro scommesse. “Alcuni sono corsi al computer, altri hanno provato con gli smartphone. Niente da fare: il sistema era completamente ko.”

I NUMERI DEL DISASTRO

Le cifre, fornite da LOGiCO (l’associazione dei concessionari), sono impietose: 30 milioni di euro in scommesse sfumate. Un crollo netto rispetto ai 38 milioni medi registrati durante le serate di Champions del 2024. Questi numeri non rappresentano solo una perdita economica, ma evidenziano un problema di fiducia che potrebbe avere ripercussioni a lungo termine su un settore cruciale per l’economia italiana.

Il dato più preoccupante proviene dalla Polizia Postale: durante il blackout, il traffico verso i siti di scommesse non autorizzati è aumentato del 18%. Questo fenomeno sottolinea il rischio di perdita di controllo sul mercato regolamentato e l’emersione di piattaforme illegali che approfittano di queste falle. Si tratta di un trend pericoloso che, se non arginato, potrebbe erodere ulteriormente le entrate fiscali derivanti dal betting.

Anche i piccoli operatori ne hanno risentito pesantemente. Le ricevitorie, già messe a dura prova dalla concorrenza online, hanno vissuto ore di tensione e perdite significative.

LE RESPONSABILITÀ

Come è possibile che un guasto elettrico abbia messo in crisi un sistema da 12 miliardi di euro? La risposta sta nei numeri: nel 2024, solo il 2% del budget Sogei è stato destinato all’aggiornamento delle infrastrutture per il gaming. Un investimento insufficiente che era già stato segnalato da Francesco Marini di AGCOM: “Nel 2023 avevamo evidenziato criticità sistemiche. Nessuno ci ha ascoltato.”

Questa situazione mette in luce problemi strutturali. Le infrastrutture tecnologiche del sistema di scommesse italiano, pur generando miliardi di euro in entrate, non sono state adeguatamente modernizzate. La mancanza di un piano di backup efficace e l’assenza di sistemi di ridondanza hanno esposto l’intero sistema a rischi evitabili.

Il blackout, inoltre, solleva interrogativi sulle priorità di investimento del settore pubblico. Con il gioco d’azzardo che rappresenta una fetta significativa delle entrate statali, è sorprendente che non siano stati allocati fondi sufficienti per garantire la stabilità del sistema. Gli operatori del settore, insieme alle istituzioni, dovranno affrontare questa crisi con un approccio trasparente e collaborativo.

LA VIA DUSCITA

La soluzione potrebbe arrivare dalla Svezia. Dopo un incidente simile, Stoccolma ha adottato un sistema blockchain che ha ridotto i blocchi del 70%, garantendo maggiore affidabilità e trasparenza. La blockchain non solo protegge i dati, ma crea un sistema di registrazione distribuito che è meno vulnerabile ai guasti centralizzati. Questo approccio potrebbe rappresentare un modello anche per l’Italia.

Il Ministero dello Sport italiano sta già lavorando a un piano di rilancio che prevede:

• ​​La creazione di una nuova società dedicata esclusivamente ai sistemi di betting;

• ​​Investimenti obbligatori in cybersecurity per proteggere le infrastrutture e ridurre il rischio di attacchi informatici;

• ​​Incentivi per l’adozione di tecnologie innovative, come blockchain e intelligenza artificiale, per migliorare l’efficienza e la resilienza del sistema.

Un altro aspetto cruciale sarà l’educazione degli utenti. Gli scommettitori dovranno essere informati sull’importanza di utilizzare piattaforme autorizzate e sui rischi associati ai siti illegali. Campagne di sensibilizzazione, accompagnate da un rafforzamento dei controlli contro il mercato nero, saranno fondamentali per preservare l’integrità del settore.

LE IMPLICAZIONI FUTURE

Il blackout ha aperto una ferita che richiederà tempo per rimarginarsi. La fiducia degli scommettitori, fondamentale per il successo del settore, è stata scossa. Eventi di questa portata possono portare a un calo della partecipazione, con conseguenze a cascata sull’intera filiera, dalle ricevitorie agli operatori online, fino alle entrate fiscali dello Stato.

Per evitare che episodi simili si ripetano, sarà necessario implementare una strategia di lungo termine che combini investimenti, innovazione e governance responsabile. Solo così il sistema potrà recuperare credibilità e consolidare la sua posizione in un mercato sempre più competitivo.

Anche il ruolo delle istituzioni internazionali non deve essere sottovalutato. Collaborazioni con altri paesi europei potrebbero facilitare lo scambio di best practice e l’adozione di standard tecnologici comuni. Inoltre, l’Italia potrebbe beneficiare di finanziamenti europei per progetti di modernizzazione tecnologica, sfruttando programmi già esistenti come il Digital Europe Programme.

SITUAZIONE ATTUALE

Nelle ricevitorie di tutta Italia, gli schermi sono tornati a funzionare. Ma la fiducia degli scommettitori è stata scossa e dovrà essere riconquistata passo dopo passo. Per un settore che genera miliardi, un disservizio di questa portata non è solo una questione tecnica, ma un campanello d’allarme che impone un cambiamento radicale.

Come in una partita di calcio, il recupero non sarà immediato: serviranno strategie mirate e una gestione impeccabile per evitare che il caos si ripeta. Ogni passo falso potrebbe avere ripercussioni durature, ma con un impegno congiunto è possibile trasformare questa crisi in un’opportunità per costruire un sistema più forte e resiliente.

La vera sfida sarà convincere tutti gli attori coinvolti—dai giocatori alle istituzioni—che il cambiamento è non solo necessario, ma inevitabile. Solo così il betting italiano potrà tornare a essere un punto di riferimento per innovazione e sicurezza, riconquistando la fiducia persa e garantendo un futuro stabile per il settore.

Alberto Lattuada

Alberto Lattuada è un esperto nel settore della produzione televisiva. Dal 2012 collabora con diverse testate online, trattando vari argomenti, con una particolare attenzione allo sport. Nel 2018 ha lanciato www.metodoscommesse.com, una piattaforma dedicata a fornire approfondimenti sulle dinamiche delle scommesse online e a promuovere un approccio responsabile al betting e al matched betting, con strategie di gioco mirate.

Redazione Jamma
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