L’associazione AS.TRO, rappresentante degli operatori del gioco lecito aderente a Confindustria SIT, ha risposto al servizio andato in onda il 10 gennaio su Striscia la Notizia, relativo alle infiltrazioni mafiose nel settore delle slot machine. L’associazione, pur riconoscendo la gravità delle problematiche denunciate, ha voluto fare chiarezza a tutela dell’onorabilità e dell’immagine delle imprese del gioco pubblico legale, in particolare per quanto riguarda gli apparecchi da gioco disciplinati dall’art. 110, comma 6 del Testo Unico di Pubblica Sicurezza.
AS.TRO ha sottolineato che il settore del gioco pubblico opera per conto dello Stato, all’interno di un sistema concessorio, e si avvale di strumenti e controlli stringenti per prevenire infiltrazioni mafiose e garantire la legalità. Le imprese del settore devono ottenere licenze di Pubblica Sicurezza e iscriversi annualmente al Registro gestito dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, soddisfacendo severi requisiti per mantenere tali autorizzazioni.
Un aspetto unico dell’Italia, sottolineato dall’associazione, è che ogni apparecchio da gioco lecito è collegato a una rete telematica pubblica gestita dai Concessionari di Stato, che consente il monitoraggio in tempo reale di tutti i flussi di denaro e la conformità degli apparecchi alle normative. Questo sistema, unito alle stringenti regole per prevenire il riciclaggio di denaro, rende più difficile per le organizzazioni criminali infiltrarsi nel mercato legale, spingendole invece verso il gioco clandestino.
Nonostante ciò, AS.TRO non nega che fenomeni di infiltrazione possano verificarsi anche nel settore legale, come evidenziato dal servizio televisivo. Tuttavia, l’associazione ha ribadito che tali situazioni emergono proprio grazie agli strumenti normativi e di controllo di cui il sistema pubblico è dotato.
Disappunto per le generalizzazioni
AS.TRO ha espresso il proprio dissenso rispetto a ciò che definisce “indebite generalizzazioni” emerse nel servizio, in particolare alle affermazioni del magistrato Dott. De Francisci, secondo cui “quando si parla di slot machine siamo sempre vicini alla criminalità organizzata”. L’associazione ha criticato anche l’ipotesi, accennata nel programma, secondo cui l’intero mercato delle slot machine legali sarebbe controllato da un cartello di organizzazioni criminali.
L’associazione ha ribadito con fermezza che la stragrande maggioranza degli imprenditori del settore opera onestamente, contribuendo in modo significativo alla legalizzazione avviata nei primi anni 2000. Questo processo, ha ricordato AS.TRO, ha sottratto al controllo della criminalità una parte significativa del mercato del gioco, che prima della regolamentazione era completamente sommerso.
Il valore del gioco legale
AS.TRO ha infine evidenziato che il mercato lecito delle slot machine è fondamentale per tutelare la sicurezza dei giocatori e garantire entrate fiscali per lo Stato, evitando le conseguenze negative del gioco clandestino. L’associazione ha concluso ribadendo il proprio impegno nel rafforzare i controlli e promuovere la trasparenza, a tutela degli operatori onesti e dei consumatori.