“I dati confermano il trend che si era manifestato anche nell’anno precedente, ovvero un marcato calo del gioco al totalizzatore, sia quello d’agenzia che quello dell’ippica nazionale, rispettivamente del 9,41 e del 5,45% compensato però dalla crescita del gioco a quota fissa che è aumentato del 5,75%, ma su una base di movimento di circa quattro volte superiore”. E’ quanto si legge sul sito Grande Ippica Italiana a proposito del mercato delle scommesse ippiche in Italia. “In sintesi sui due totalizzatori in totale sono stati giocati circa 126 milioni di euro ovvero 10 milioni in meno rispetto allo scorso anno, mentre la quota fissa compreso il palinsesto complementare ha prodotto gioco per 486 milioni con un incremento annuale di ben 26,5 milioni.
Nella somma di tutte le componenti del mercato la raccolta globale si è attestata sui 649 milioni di euro contro i 668, 39 del 2023. Va detto che se nella prima parte dell’anno il segno differenziale era stato un “+” negli ultimi 7 mesi si è registrata una controtendenza anche nella quota fissa probabilmente per l’aspettativa della riduzione dell’aliquota di tassazione che era stata annunciata e che si è poi finalizzata con l’approvazione nei giorni scorsi della legge di bilancio.
Sul fronte del prelievo erariale i dati sono sostanzialmente identici. Lo Stato ha infatti incassato dalle scommesse ippiche 43 milioni 342.850 euro contro 43 milioni 261.292 dello scorso anno (+0,19%) e qui incide particolarmente il prelievo sulle scommesse a quota fissa che ha lasciato registrare un incremento di circa 1,5 milioni pari al 7,18% rispetto al 2023″.