L’85% della popolazione maggiore di 18 anni in Spagna partecipa a qualche forma di gioco, mentre il rischio di gioco problematico si mantiene stabile attorno allo 0,3%, uno dei tassi più bassi in Europa. In Spagna, il gioco è un’attività culturale consolidata che coinvolge milioni di persone, ma meno attrattiva rispetto ad altre attività come il teatro (24,5%), pur superando la pittura (16,1%), la musica (9,6%) e l’opera (3,3%). I gruppi meno coinvolti sono i giovani sotto i 25 anni e coloro con minori risorse economiche.
Il Consiglio Imprenditoriale del Gioco (CeJuego) ha presentato il suo ultimo rapporto rapporto a Barcellona, elaborato dal sociologo José Antonio Gómez Yáñez, mostrando che la stragrande maggioranza degli spagnoli gioca occasionalmente e in maniera responsabile. Il direttore generale di CeJuego, Alejandro Landaluce, ha sottolineato come i dati siano in linea con quelli del Ministero della Sanità e con le precedenti edizioni dello studio, ribadendo che non esiste una dipendenza generalizzata, né tantomeno un’“epidemia” di gioco come talvolta viene rappresentata.
Nonostante le sfide imposte dalla pandemia, il settore ha registrato una ripresa significativa, raggiungendo nel 2023 livelli di partecipazione pari all’85,5% della popolazione tra i 18 e i 75 anni (circa 29,6 milioni di persone), superando la crisi temporanea del 2020. I giochi più praticati includono la Lotería de Navidad, le scommesse sportive, i casinò e i bingo, che fanno parte della vita culturale, sociale ed economica del Paese.
Un dato interessante riguarda i profili demografici: chi non gioca rappresenta il 15% della popolazione, composto principalmente da persone con difficoltà economiche o giovani con meno di 25 anni. Al contrario, uomini e persone con maggiore stabilità economica risultano i partecipanti più attivi.
I giochi di intrattenimento, come casinò, scommesse sportive e sale giochi, coinvolgono circa il 17,9% della popolazione (6,2 milioni di persone), posizionandosi al di sotto di attività culturali come il teatro ma superando altre come pittura e musica. Questo tipo di gioco è percepito dai partecipanti come un’attività di svago a spesa controllata, paragonabile a un biglietto per il cinema o un concerto.
La Lotería de Navidad, in particolare, rimane l’evento di gioco più popolare, con una partecipazione del 74,9% della popolazione. Questa tradizione si distingue per il suo valore sociale e intergenerazionale, favorendo la condivisione di biglietti tra familiari e amici, rafforzando così i legami comunitari.
Un elemento chiave dello studio è la stabilità del gioco problematico, che riguarda solo lo 0,2% della popolazione, un tasso tra i più bassi in Europa e simile a Paesi come Olanda e Portogallo. Inoltre, il 92,6% dei giocatori non cerca di recuperare le perdite, dimostrando un atteggiamento controllato e responsabile verso il gioco.
Dal punto di vista economico, il settore del gioco ha un impatto significativo, generando 2,58 miliardi di euro di entrate fiscali nel 2023 e sostenendo 183.000 posti di lavoro diretti e indiretti. Questo contributo finanziario rappresenta un elemento importante per l’economia spagnola, supportando servizi pubblici e settori chiave come l’ospitalità.
Lo studio dimostra come in Spagna il gioco sia un’attività culturale e sociale stabile, regolata e sicura, con una partecipazione responsabile e un impatto positivo sull’economia e sull’occupazione.