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Apparecchi di puro intrattenimento, serve nuova proroga per scadenza nulla osta del 31 dicembre: oggi riunione ADM/Stati Generali

Le aziende che operano nella gestione di apparecchi da gioco senza vincita in denaro sono alle prese con l’ennesima scadenza e l’impossibilità di rispettare gli obblighi imposti dalle norme di settore.

Il 31 dicembre 2024, ovvero tra pochi giorni, scade il termine ultimo per l’efficacia temporale delle autocertificazioni e dei relativi nulla osta previsti per questa tipologia di apparecchi.

L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, infatti, con Determinazione Direttoriale e successive modifiche aveva fissato al 31 dicembre 2023 il termine entro cui gli apparecchi già installati avrebbero dovuto esser sottoposti a verifica tecnica di conformità, consentendo, per il periodo transitorio, il mantenimento in esercizio sulla base di un’autocertificazione da parte del gestore rispetto alla conformità alle caratteristiche tecniche vigenti.

Scadenza prorogata, con una ulteriore determina del 19 dicembre 2023, alla fine dell’anno successivo. A distanza di un anno però, nonostante le richieste degli operatori, la situazione è ancora in stallo.

E’ per questo che le organizzazioni che fanno parte degli Stati Generali dell’Amusement (ovvero Associazione Nazionale Servizi Apparecchi per Pubbliche Attrazioni Ricreative (SAPAR), Federamusement Confesercenti, Assotrattenimento2007 (AS.TRO), Consorzio FEE, Associazione Nazionale Spettacoli Viaggianti (ANESV), Associazione di Costruttori, Produttori e Sviluppatori per il Mercato dell’Intrattenimento (ACMI), Sindacato dello spettacolo viaggiante (SNISV – FeLSA), Associazione Nazionale Bowling e Intrattenimento (ANBI), Associazione Nazionale Distributori Meccanici Piccolo Amusement (A.N.DI.ME.PA.), Associazione Solo Gioco d’Intrattenimento per le famiglie (NEW ASGI Italia), Associazione Nazionale Spettacoli Viaggianti e Affini (ANSVA) ) hanno richiesto alcune settimane fa un incontro con la direzione Apparecchi da Intrattenimento dell’ADM.

Richiesta che si è stata accolta tanto che è previsto per oggi un incontro nel corso del quale le associazioni menzionate potranno esporre le loro problematiche.

Come già detto a questione più urgente è quella della scadenza del 31 dicembre prossimo che, in assenza di un provvedimento, determinerebbe l’obbligo di spegnere e disinstallare gli apparecchi.

Laddove l’obbligo di omologa per tutti i giochi di cui all’articolo 110, comma 7, lett. c-bis) del T.U.L.P.S., con emissione di ticket, presenti in Italia prima del giugno 2021 acquisisse efficacia, gli operatori stimano che il cinquanta/sessanta per cento dell’attuale parco macchine sarebbe destinato a scomparire.

Sul tavolo, in realtà, i temi su cui gli operatori vorrebbero confrontarsi sono molto di più, a partire dall’omologazione delle apparecchiature senza vincita in denaro già esistenti prima della riforma del settore del 2021 e un adeguamento del costo massimo per partita, oltre che del valore (inferiore ai venti euro) dei premi erogabili nelle sale giochi, valore che alla luce di un contesto socioeconomico, quale quello attuale, contraddistinto da un elevato tasso di inflazione, risulta quanto mai inadeguato.

Va ricordato che su alcune di queste problematiche, ovvero decreto certificazioni, il QR code sulle etichette degli apparecchi Comma 7, pendono le segnalazioni addirittura in Commissione Eu, oltre a una petizione. Nel caso delle certificazioni la Commissione Europea ha aperto il procedimento su una nuova procedura d’infrazione, su denuncia segnalazione, riguardante il decreto del 28 luglio 2021, successivamente sottoscritta da 5 associazioni di categoria.

Redazione Jamma
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