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Una nuova tassa ‘salva-calcio’ sulle scommesse? E’ braccio di ferro tra Governo e FIGC che chiede l’1 percento sulla spesa

La politica è pronta a dare una risposta a quello che negli, ultimi mesi è stata definita come l’estrema richiesta d’aiuto del calcio e lo fa, guarda un po’, ricorrendo alle entrate dai giochi pubblici.

Mercoledì 18 dicembre prossimo, in prossimità della chiusura dei lavori parlamentari, dovrebbe essere approvato il documento di sintesi dei lavori della Commissione Cultura su quello che dovranno essere gli interventi a favore del sistema ‘calcio‘.

Si tratta di un documento di indirizzo ma sufficientemente dettagliato per indicare gli interventi ritenuti più urgenti.

Da tempo e fino ad oggi la FIGC – come sottolinea il senatore che sta coordinando i lavori della Commissione su questo atto di indirizzo, Paolo Marcheschi – chiede che i fondi necessari siano garantiti attraverso una tassa dell’uno per cento, e non dello 0,5% come si ipotizza, sui ricavi delle scommesse, online e retail, ovvero giocate meno vincite. “L’obiettivo è di garantire maggiori risorse al calcio. Rendere quindi il nostro campionato più competitivo, consentire alle società, grazie appunto alle maggiori risorse, di poter investire sui giovani e sugli stadi”, ha spiegato il senatore di FdI.

Il governo, secondo quanto emerso in questi giorni, sembrerebbe orientarsi verso l’introduzione di una tassa dello 0,5%, come già successe per il fondo ‘Salva-Sport’ ancuni anni fa. Ipotesi che al momento non vede d’accordo la Federazione Gioco Calcio, decisa ad ottenere almeno l’uno per cento dei ricavi.

Redazione Jamma
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