I recenti sviluppi e le sfide riguardanti l’accreditamento dei corsi di formazione in Lombardia per gli esercenti prevista dalla legge regionale n. 8/2013, sono stati delineati da Antonello Rodriguez dell’Ufficio Accreditamento (DG IFL) nel corso del convegno organizzato dalla Regione Lombardia, dal titolo “Tutti in gioco – Strategie, Responsabilità, Politiche nella prevenzione e nel contrasto al GAP a 10 anni dalla L.r. 8/13”. Rodriguez ha esaminato i corsi obbligatori e di aggiornamento dal 2021 al 2024, le problematiche legate ai controlli e alla qualità della formazione, nonché la composizione demografica degli allievi.
Nel 2024 sono stati organizzati 116 corsi obbligatori con 1.664 allievi e 77 corsi di aggiornamento con 782 partecipanti. Confrontando il dato del 2024 con il 2023, si osserva un incremento del 70% nei corsi obbligatori e un aumento degli allievi formati.
Dal 2021 al 2024, il numero di corsi obbligatori e di aggiornamento è sostenuto, con un dato significativo: ogni 600 persone, viene attivato un corso obbligatorio. Se si considerassero 600 nuove attività ogni anno, la legge attuale non sarebbe sostenibile. È fondamentale garantire che l’aggiornamento dei corsi avvenga ogni tre anni, rispettando i tempi stabiliti dalla normativa.
Uno dei problemi principali è il potenziamento dei controlli. È necessario verificare se i corsi obbligatori vengono effettuati nei tempi previsti e se gli aggiornamenti sono rispettati. I controlli devono essere sia in itinere, per monitorare la formazione secondo i canoni richiesti, sia spot, per verificare la conformità dei docenti utilizzati dagli enti accreditati.
La composizione degli allievi è interessante: il 74% proviene dall’Italia, il 24% da paesi extra UE e solo l’1% da paesi europei. Tra gli studenti extra UE, i cinesi rappresentano una quota significativa, con 70-80 iscritti ai corsi biennali. Tuttavia, è importante notare che questo dato cambia nei corsi di aggiornamento, suggerendo la necessità di studiare il fenomeno cinese in modo più approfondito.
Rodriguez ha sottolineato la diminuzione del numero di allievi e il miglioramento della qualità della formazione. È stata eliminata la Formazione a Distanza (FAD) per aumentare l’attenzione e la qualità dell’insegnamento. Inoltre, è stato concesso alle associazioni di utilizzare le ATS per facilitare l’erogazione dei corsi su tutto il territorio lombardo.
Circa 30 enti sono coinvolti nella formazione, con metà di essa fornita da associazioni di categoria che fanno parte del gruppo istituzionale per l’attuazione della legge. Gli altri enti accreditati operano liberamente nel mercato, e l’attenzione deve concentrarsi su questi ultimi.
“Dopo dieci anni dall’introduzione degli standard, è necessario valutare la loro attualità e apportare modifiche se necessario. I gestori devono segnalare eventuali problematiche agli organi competenti e prestare attenzione a ciò che viene messo in pratica. La consapevolezza su questi aspetti è cruciale per garantire una formazione di qualità e conforme alle normative vigenti” ha concluso Rodriguez.