HomeAttualitàConvegno AGSI, Laudadio (avvocato): “L’uniformità normativa dovrebbe essere l’obiettivo primario”

Convegno AGSI, Laudadio (avvocato): “L’uniformità normativa dovrebbe essere l’obiettivo primario”

“La questione, come è stata portata all’attenzione durante gli interventi precedenti, rappresenta la complessità normativa e operativa del settore. Si evidenzia la necessità di trovare un minimo comun denominatore tra le esigenze delle parti sociali, la regolamentazione del settore e la tutela dei giovani”. Lo ha detto Domenico Laudadio (in foto), avvocato AGSI, intervenendo oggi al convegno “Giochi legali: la tutela del gestore” organizzato dall’associazione a Napoli.

“Come sottolineato dal Presidente Chiacchio, c’è un evidente tentativo di non pregiudicare nessuna delle parti coinvolte, cercando invece di bilanciare le necessità espresse, ad esempio, dalle forze politiche e dagli operatori del settore. L’obiettivo – ha proseguito Laudadio – è trovare un compromesso che permetta a tutti gli attori di operare con agilità e certezza del diritto.

Una regolamentazione chiara e uniforme

Siamo tutti d’accordo, come è stato ben rappresentato, che una regolamentazione chiara e uniforme contribuisce a una maggiore certezza giuridica. Questo è fondamentale non solo per gli operatori del settore, ma anche per gli investitori e gli imprenditori, che necessitano di un quadro normativo definito entro il quale agire.

L’esperienza campana, come suggerito nel primo intervento, potrebbe essere considerata un modello. In Campania, infatti, associazioni e parti sociali hanno lavorato congiuntamente per definire linee guida e politiche sullo stato di attuazione della normativa. Tuttavia, va riconosciuto che, se da un lato ci sono motivi di soddisfazione, dall’altro esistono criticità, in particolare nella fase di attuazione pratica.

Normative frammentate e difficoltà operative

Un problema significativo è rappresentato dalla frammentazione normativa: regolamentazioni diverse tra comuni o regioni, come nel caso della Campania, portano a orari e distanze differenti, creando confusione e ostacoli sia per le imprese che per chi deve effettuare i controlli. Questo sistema frammentato genera una condizione di caos che danneggia l’efficacia delle norme stesse.

L’uniformità normativa dovrebbe essere l’obiettivo primario. La Conferenza Unificata rappresenta un’occasione per trovare punti di convergenza tra i vari livelli istituzionali e definire regole comuni, lasciando agli enti locali un’autonomia limitata e circoscritta. In questo modo, si possono rispettare le specificità territoriali senza compromettere la coerenza del quadro normativo generale.

La questione del settore bancario

Un altro tema cruciale è il rapporto tra il settore bancario e il comparto del gioco. L’atteggiamento di ostracismo da parte degli istituti finanziari rappresenta una contraddizione profonda. Nonostante il settore del gioco sia soggetto a rigide normative antiriciclaggio, la mancanza di strumenti adeguati per la gestione tracciata dei flussi di denaro pone gli operatori in difficoltà. Questo atteggiamento non solo penalizza il settore, ma lo espone paradossalmente a maggiori rischi.

L’esperienza campana, dove tutte le parti sociali hanno collaborato per garantire trasparenza e legalità, dovrebbe essere un modello da replicare a livello nazionale. È essenziale che tutti i soggetti coinvolti – dallo Stato agli operatori – lavorino insieme per promuovere un’offerta di gioco legale e regolamentata in ogni suo aspetto.

Le criticità del Decreto Asset e la necessità di maggiore coerenza normativa

Il cosiddetto Decreto Asset, che ha introdotto il “de-risking” per vietare agli enti controllati di escludere arbitrariamente determinati operatori, rappresenta un passo avanti interessante sul piano dei principi. Tuttavia, l’applicazione pratica della norma è stata deludente. Le prassi degli istituti finanziari, i codici etici e le condotte concrete hanno vanificato gran parte degli effetti della norma.

Un appello all’unità del settore

Per superare queste criticità, il settore deve adottare un approccio unitario e compatto. È necessario coinvolgere il MEF, il MISE e altre istituzioni per affrontare le sfide normative ed economiche in modo strutturale. Non possiamo ignorare l’importanza economica del comparto, che contribuisce con un gettito annuo di oltre 13 miliardi di euro. Questo dato dovrebbe essere un punto di forza per avviare una concertazione seria e responsabile con chi ha il potere decisionale”, ha concluso Laudadio.

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