“Riguardo l’interlocuzione con le istituzioni, sappiamo che è in corso una riforma del settore del gioco, un riordino. Secondo le notizie di stampa – dato che informazioni ufficiali dall’interno non ne abbiamo – il prossimo passo sarà l’emanazione del bando di gara per le nuove concessioni del gioco online, con scadenze fissate al 31 dicembre di quest’anno per i regimi attualmente in vigore. Senza entrare troppo nei dettagli, che molti di voi già conoscono, va detto che questo riordino tocca diverse branche del settore, ciascuna delle quali necessita di risposte specifiche”. Così l’avvocato Stefano Sbordoni (in foto), intervenendo oggi al convegno “Giochi legali: la tutela del gestore” organizzato da AGSI a Napoli.
Il legale ha proseguito: “Il primo passo del riordino (decreto 41/24) riguarda il gioco da remoto. Tuttavia, è necessario spostare l’attenzione anche sul gioco fisico, che ancora non è stato oggetto di una regolamentazione completa. Come ha sottolineato Pasquale Chiacchio, è in corso un dibattito tra il MEF e la Conferenza Stato-Regioni, con proposte e controproposte che sembrano risalire almeno al 2017. In quell’anno, Paolo Barretta ricorda l’introduzione della clausola di salvaguardia per gli enti locali. Una clausola che, se da un lato ha permesso riduzioni e distanze per tutelare i territori, dall’altro ha dato agli enti locali la possibilità di opporsi agli accordi, spesso basandosi su documentazioni di dubbia solidità.
Il risultato di quel lavoro, purtroppo, è stato parziale e legato a esiti incerti. Ora, con le nuove proposte in discussione, si aprono margini di dubbio per gli operatori del settore, soprattutto per quanto riguarda la regolamentazione del gioco terrestre.
Il ruolo del gestore e il suo contesto operativo
Nel sistema attuale, il gestore e lo Stato operano attraverso un meccanismo di concessione pubblica. I concessionari – selezionati tramite gara – rappresentano lo Stato nel mercato e possono, o meglio devono, avvalersi di soggetti terzi (i gestori), con contratti le cui linee guida sono già definite dal legislatore.
Tuttavia, va fatta una distinzione tra gestore ed esercente, soprattutto nel contesto del gioco terrestre. Il gestore è il soggetto che esercita un punto vendita o ricariche e, con l’introduzione dei PVR, assume un ruolo sempre più centrale. Anche qui, però, mancano contrattualizzazioni chiare e regole uniformi per tutelare il suo operato e definire la sua responsabilità.
Le criticità del sistema attuale
Lo stato attuale del riordino evidenzia una serie di problemi:
Carico di responsabilità sul gestore
Il gestore si trova a gestire responsabilità elevate, spesso prive di certezze normative o garanzie operative. Si trova esposto a pratiche commerciali scorrette, concorrenza esasperata e intrusioni da parte delle istituzioni o degli enti locali, che scaricano su di lui le problematiche legate agli effetti patologici del gioco.
Mancanza di una regolamentazione nazionale univoca
È fondamentale dare al gestore un quadro normativo chiaro e uniforme, che lo tuteli e gli consenta di operare con trasparenza e responsabilità. Questo passa necessariamente attraverso i concessionari, primi destinatari delle prerogative dello Stato.
Attribuzione impropria delle responsabilità
Spesso il gestore viene ingiustamente considerato responsabile degli effetti negativi del gioco, quando invece potrebbe essere il primo soggetto interessato a prevenirli. Qualsiasi fenomeno patologico o territoriale danneggia direttamente la sua azienda e la sua gestione, sia internamente che esternamente.
Proposte per il futuro
Un altro tema chiave riguarda la compartecipazione degli enti locali ai proventi del gioco. Questo sistema, pensato da tempo, potrebbe garantire maggiore equità e trasparenza. Tuttavia, il metodo attuale, che prevede un ritorno indiretto attraverso il Ministero della Salute, sembra inefficiente e artificioso. Sarebbe più logico e onesto destinare direttamente i fondi agli enti locali, lasciando a loro la libertà di utilizzarli per le necessità del territorio.
In conclusione, il riordino è in corso, ma il percorso è ancora lungo e complesso. È necessario lavorare su più fronti: completare il riordino del gioco terrestre, garantire una regolamentazione chiara per i gestori, e coinvolgere gli enti locali in maniera più diretta e responsabile. Solo così sarà possibile costruire un sistema equilibrato, trasparente e sostenibile”, ha concluso l’avvocato Sbordoni.