“Il futuro delle relazioni tra le due potenze dipenderà dalla capacità di bilanciare apertura all’innovazione e tutela dei valori e dei diritti che definiscono il contesto europeo”.
Lo ha detto Roberta Cocco, Senior advisor, Board member e docente universitaria, intervenendo alla seconda edizione di FutureS, l’evento organizzato da Sisal, presso la Galleria Doria Pamphilij a Roma, dedicato alla riflessione sul ruolo dell’innovazione e sui suoi impatti sulla competitività del Paese e delle imprese.
La professoressa ha analizzato il rapporto tra Europa e Stati Uniti nel contesto delle nuove tecnologie, tenendo conto dei risultati delle ultime elezioni negli Stati Uniti. È emerso come le due realtà abbiano approcci differenti ma complementari verso l’innovazione tecnologica, mettendo in evidenza dinamiche di cooperazione e sfide future.
“Negli ultimi anni – ha detto Cocco – gli Stati Uniti hanno istituito un consiglio specifico sui temi digitali, volto a favorire un confronto aggiornato e costante con l’Europa. Questo dialogo è stato accompagnato da un forte impegno del governo americano nel campo del progresso digitale, con investimenti significativi nella ricerca e nella collaborazione con aziende private, università e centri di eccellenza.
L’amministrazione Biden, in particolare, ha dimostrato la volontà di essere protagonista attiva nel settore tecnologico, puntando su partnership strategiche e supportando iniziative di innovazione su larga scala. Tuttavia, mentre negli Stati Uniti l’enfasi è posta sull’accelerazione e sulla sperimentazione, l’Europa si distingue per un approccio più regolamentato e attento a definire confini normativi. Un esempio significativo è il GDPR, che è stato accolto come un modello straordinario e innovativo di gestione della privacy e dei dati personali.
Questo bilanciamento tra l’approccio statunitense, orientato alla sperimentazione estrema, e quello europeo, più focalizzato sulla definizione di regole e limiti, ha finora funzionato. Tuttavia, il panorama sembra destinato a cambiare. Le recenti elezioni negli Stati Uniti potrebbero introdurre nuove dinamiche, con un sodalizio tra politica e tecnologia che si fa sempre più stretto. Un esempio emblematico è rappresentato dalla figura di Elon Musk, il cui consigliere di riferimento per il nuovo presidente è noto per il suo spirito pionieristico nel settore tecnologico e ora si affaccia anche sulla scena politica. Questa convergenza tra poteri tecnologici, economici e politici potrebbe accelerare ulteriormente il processo di liberalizzazione dell’innovazione negli Stati Uniti.
Di fronte a questi sviluppi, l’Europa si trova davanti a una doppia sfida: mantenere il dialogo con gli Stati Uniti e rafforzare al contempo la propria posizione. Interrompere la cooperazione sarebbe altamente rischioso, ma è altrettanto cruciale che l’Europa lavori per consolidare la propria unità interna. Solo una maggiore coesione tra gli Stati membri potrà garantire un ruolo forte e indipendente nel dialogo transatlantico.
In sintesi, l’Europa deve continuare a stimolare la cooperazione con gli Stati Uniti, senza però rinunciare alla propria visione e al proprio modello. Il futuro delle relazioni tra le due potenze dipenderà dalla capacità di bilanciare apertura all’innovazione e tutela dei valori e dei diritti che definiscono il contesto europeo”, ha concluso Cocco.