Si è tenuta oggi, nella Sala del Mappamondo della Camera dei Deputati, l’audizione della Corte dei conti dinanzi alle Commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato, in ordine all’esame del disegno di legge di bilancio per l’anno 2025 (C. 2112-bis).
“Completano il quadro della manovra sulle entrate (nella Manora di Bilancio per il 2025 ndr) alcune misure, anche organizzative, in materia di giochi (artt. 12-14); tra di esse, possono citarsi la previsione di una estrazione aggiuntiva settimanale del lotto e superenalotto (con maggior gettito di 100 milioni, da destinare integralmente al FEN) e la proroga per tutto il prossimo biennio delle concessioni del gioco pubblico in scadenza (Bingo, scommesse su rete fisica, apparecchi da intrattenimento, per nuove entrate stimate complessivamente in 232,7 milioni annui). Sotto quest’ultimo profilo, nel richiamare considerazioni e raccomandazioni già espresse negli anni scorsi , deve purtroppo annotarsi che, anche dopo il superamento della crisi pandemica, come reso palese nello stesso testo del disegno di legge in esame, consta la “persistente mancata intesa con le regioni e gli enti locali in ordine a un appropriato quadro regolatorio ed economico idoneo a identificare un corretto equilibrio finanziario delle concessioni in materia di distribuzione e raccolta del gioco pubblico” (art. 14, comma 1), protraendosi così, per un ulteriore biennio, una situazione evidentemente subottimale.
Più in generale, in materia di giochi e scommesse, deve rimarcarsi come il gettito erariale costituisca una quota estremamente ridotta rispetto alla complessiva raccolta, cioè alle dimensioni finanziarie del fenomeno, che continua a presentare risvolti anche patologici e costi sociali non trascurabili. In proposito, induce peraltro a riflettere la cessazione (disposta con l’art. 66 del medesimo d.d.l. in esame) dello specifico “Osservatorio” dedicato alla dipendenza da gioco d’azzardo (e dell’apposito Fondo per il gioco d’azzardo patologico) che confluiranno in un “Osservatorio” (e in un Fondo) di nuova istituzione destinati, ad invarianza di dotazione finanziaria, a tutte indistintamente le dipendenze”.
Secondo le previsioni la proroga delle concessioni dovrebbe garantire una entrata erariale di 232,8 milioni di euro per il 2025 e il 2026, pari all’1,3 % del totale della manovra.