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Giochi d’azzardo e videogiochi sempre più vicini

Negli ultimi anni, la convergenza tra giochi d’azzardo e videogiochi è diventata sempre di più un tema di interesse, soprattutto perché nei videogiochi sono sorti dei meccanismi che ricordano molto gli elementi tipici del gioco d’azzardo.

Un esempio – si legge in un comunicato www.ingrado.ch – sono le loot boxes, una sorta di “scatola virtuale” che i giocatori possono acquistare con denaro reale o valuta di gioco. All’interno della scatola si trovano oggetti di gioco casuali, che possono variare in valore e utilità. Il problema principale è che il contenuto della scatola è sconosciuto al momento dell’acquisto, il che rende l’acquisto molto simile a una scommessa, perché il giocatore investe denaro senza sapere cosa riceverà in cambio. Questo meccanismo è stato molto criticato perché sfrutta la psicologia di chi gioca, soprattutto tra i più giovani, che saranno indotti a spendere molto poiché sperano di ricevere oggetti rari o preziosi. Alcuni studi hanno mostrato che il comportamento associato all’acquisto compulsivo di loot boxes è simile a quello osservato nei giocatori d’azzardo problematici, il che ha portato alcuni paesi a considerare le loot boxes come una forma di gioco d’azzardo, sottoponendole a regolamentazioni severe.

Un altro esempio è sicuramente quello del Gambling simulato. In questo caso, i giocatori possono partecipare a giochi che simulano direttamente il gioco d’azzardo. Ad esempio, in giochi come Grand Theft Auto V, conosciuto dai più come GTA V, hanno creato casinò virtuali dove i giocatori possono scommettere con la valuta di gioco su giochi come poker, blackjack o slot machine. Sebbene non sia possibile convertire la valuta di gioco in denaro reale, l’esperienza simula in modo realistico il gioco d’azzardo. Questo tipo di contenuto è problematico perché introduce i giocatori, spesso giovanissimi, alle dinamiche del gioco d’azzardo, normalizzando comportamenti rischiosi. Lo stesso accade con lo Skin Betting: in alcuni videogiochi è possibile ottenere “skins”, che sono personalizzazioni estetiche delle armi o dei personaggi e che possono essere scambiati tra giocatori, venduti su mercati secondari o essere utilizzati come “fiches” in scommesse su eventi di eSports o giochi d’azzardo virtuali. Anche in questo caso il problema è l’introduzione al gioco d’azzardo e il rischio di creare una dipendenza. La psicologia del gioco d’azzardo è ritrovabile anche nei mobile games più conosciuti e amati da grandi e piccini. Infatti, giochi come Fantasy Town, Candy Crush e molti altri hanno le ricompense intermittenti, attraverso le quali i giocatori ricevono premi in modo casuale e non prevedibile, mantenendo alta l’attesa e l’eccitazione. Questo sistema di ricompense è simile alle tecniche usate nelle slot machine, dove la variabilità del premio mantiene il giocatore agganciato. Inoltre, molti giochi utilizzano la cosiddetta “monetizzazione freemium”, dove il gioco è gratuito, ma offre acquisti in-app che possono migliorare l’esperienza di gioco o accelerare i progressi. Questo modello incoraggia i giocatori a spendere piccole somme di denaro in modo ricorrente, portando potenzialmente a spese cumulative elevate senza che il giocatore ne sia pienamente consapevole.

Ingrado è un centro di competenza specializzato nelle problematiche di dipendenze, addiction e consumi a rischio di alcol, sostanze e medicamenti, come anche nelle dipendenze comportamentali. Offre consulenza, terapia, sostegno e progetti d’integrazione ed opera a livello d’informazione e prevenzione. Gli interventi sono individualizzati nel rispetto dei bisogni della persona e avvengono in un’ottica di multidisciplinarietà e di rete. Ingrado offre, quando richiesto, un sostegno o una consulenza ai famigliari, ai datori di lavoro e in generale alle persone prossime agli utenti.
Nell’ambito della presa in carico viene garantita la protezione dei dati e il segreto professionale.

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