Clamoroso, per la Corte di Cassazione รจ lecito giocare nel PDC

Testo della sentenza della Corte di Cassazione sui PDC

 

(Jamma) – La Sentenza resa dalla Corte di Cassazione il 31 maggio 2013 รจ clamorosa, perchรฉ suscettibile di stravolgere assetti e linee giurisprudenziali di merito in parte consolidati e idonea e fornire una nuova chiave di lettura riguardo alla possibilitร  di raccogliere gioco presso CED e PDC.
Jamma ne fornisce la pubblicazione in esclusiva.

I fatti che caratterizzano la vicenda possono essere cosรฌ’ riassunti:
Le Forze dell’Ordine effettuano un sequestro presso un punto di commercializzazione contrattualizzato con un concessionario autorizzato alla raccolta di gioco online e regolarmente censito presso AAMS.
Motivo del sequestro e della denuncia penale: il PDC, in base alla legge 73/10 non puรฒ raccogliere gioco, ma limitarsi a ricariche e aperture dei conti in favore dei clienti ed il concessionario puรฒ raccogliere gioco soltanto presso la sede autorizzata (nel caso in questione situata in Sansepolcro) e non presso i diversi punti di commercializzazione ancorchรฉ contrattualizzati.
La difesa, rappresentata dall’avvocato Marco Ripamonti con Studio in Viterbo e Firenze, sostiene in sede di riesame dinanzi al Tribunale di Perugia, ed in estrema sintesi, che AAMS abbia fatto luogo ad un inammissibile ed inspiegabile ripensamento considerando che dalla circolare 8.6.2006 e dallo stesso modulo contrattuale divulgato sul sito istituzionale www.AAMS.it emergesse una realtร  ben diversa, con possibilitร  di raccolta di gioco presso il PDC, con il solo limite rappresentato dal divieto di intermediazione. Sul punto ampi richiami dello stesso difensore ai decreti direttoriali 21.3.2006 e 25.6.2007.
Il Collegio di Perugia accoglie le tesi della difesa ed anzi aggiunge come nessun soggetto avrebbe mai pagato una concessione a cosรฌ caro prezzo se avesse avuto contezza di poter raccogliere gioco presso la sola sede autorizzata e non anche presso i PDC.
La Procura della Repubblica impugna l’ordinanza affermando come sia soltanto la sede autorizzata in convenzione di concessione a poter raccogliere gioco, con esclusione dei punti di commercializzazione.
Il procedimento viene fissato al 18 luglio 2012 e la Corte di Cassazione, con sentenza del 31 maggio 2013, respinge le argomentazioni della Procura accogliendo le tesi del difensore avv.Marco Ripamonti, quel giorno impegnato dinanzi alla Suprema Corte anche nel caso Cifone.
La Suprema Corte afferma come il PM abbia effettuato una erronea sovrapposizione tra sede autorizzata e punto di commercializzazione, osservando come lo stesso PDC possa essere dotato di postazioni telematiche di gioco che consentano al giocatore in possesso di contratto con il concessionario di giocare a tutti gli effetti, purchรฉ tale rapporto avvenga direttamente con il concessionario stesso e con l’unico limite rappresentato dal divieto di intermediazione da parte del titolare del PDC. La stessa Corte osserva come la presenza di dette postazioni utili a consentire il gioco non possa essere di per se’ considerato elemento relativo ad illecita intermediazione in difetto di licenza 88 tulps.

Ricorso del PM respinto.

Davvero un poker d’assi, per l’avv.Marco Ripamonti, che giร  in Cassazione ha risolto il caso Goldbet con tre sentenze, e che ha cosรฌ commentato questa clamorosa ed ennesima vittoria, che va detto, รจ anche una vittoria di valore personale: “Il Tribunale di Perugia, accogliendo le mie tesi, aveva colto nel segno affermando l’irrazionalitร  della posizione dei Monopoli di Stato, che a seguito di un misterioso ripensamento, avevano ipotizzato l’illegittimitร  della presenza di postazioni telematiche finalizzate alla raccolta di gioco presso i punti di commercializzazione. Certamente occorrerร  ora valutare l’impatto di questa importante sentenza con quanto successivamente previsto dal c.d. Decreto Balduzzi con riferimento ai PDC, fermo restando che emerge dalla sentenza stessa della Corte di Cassazione che la presenza di postazioni telematiche non sia di per se’ indice di raccolta di gioco non consentita e che una cosa รจ l’intermediazione vietata, altra cosa รจ il rapporto diretto tra giocatore e concessionario, del tutto lecito per la Suprema Corte di Cassazione. Indubbiamente andrร  valutato anche un profilo risarcitorio tra tutti quei concessionari che si siano veduti penalizzare da tale erroneo orientamento o meglio ripensamento di Amms e la medesima amministrazione, che non escludo sarร  ancora una volta chiamata a risarcire pesanti danni arrecati ad operatori del settore“.