Il settore del gioco francese si sta mobilitando alla vigilia della presentazione da parte del primo ministro Michel Barnier (nella foto) del nuovo Documento di programmazione fiscale.
Secondo alcune indiscrezioni il piano, la cui presentazione ufficiale è prevista per giovedì 10 ottobre, contiene una serie di misure che inaspriranno il carico fiscale sui giochi. Le imposte sulle scommesse sportive potrebbero aumentare del 10 al 15% a secondo dalla tipologia di offerta.
Li scopo del Governo è quello di reperire fondi per la previdenza sociale. A guidare la protesta contro le misure ci sarebbe Gregory Rabuel, CEO del Gruppo Barrière, gestione di casinò. Rabuel sottolinea che il settore dei casinò francesi è tra i più tassati in Europa, con una percentuale del 57%. La nuova tassazione potrebbe mettere a rischio 45.000 posti di lavoro.
Mentre il governo ha reagito con un “no comment”, specificando che “nessuna scelta è ancora definitiva”, le lobby si sono attivate. “Aspettiamo le nomine con il Primo Ministro e i Ministri del Bilancio e dell’Agricoltura”, ha dichiarato Pierre Préaud, segretario nazionale della federazione delle cose ippiche.
La federazione ha fatto sapere che ogni anno vengono organizzate “18.000 gare, che danno da vivere 40.000 persone in Francia”.
“Le ipotesi di aumento equivarrebbero a una perdita di 100 milioni all’anno. In un contesto di calo di scommesse (-1,4% oltre i 9 miliardi di dollari all’anno in media) che è già delicato, il nostro castello di carte crollerebbe. Questo sarebbe drammatico, perché l’unica variabile di aggiustamento sarebbe il ritorno dei 600 milioni al settore”. Secondo lui, l’impatto sarebbe: “Meno cavalli, meno piste, meno corse, meno professionisti, meno tutto…”