Nell’ambito di apposite attività di servizio a contrasto degli illeciti in materia di spesa pubblica, la Guardia di Finanza di Forlì-Cesena ha individuato due persone – una residente a Cesena, l’altra a Bagno di Romagna (FC) – che hanno percepito il reddito di cittadinanza per un ammontare complessivo di oltre 41 mila euro pur avendo, entrambe, ottenuto vincite derivanti dal gioco on-line per un totale di circa un milione di euro.
Gli accertamenti sui due soggetti sono stati svolti dai militari del Gruppo di Cesena a seguito della ricezione di una segnalazione di operazioni sospette relativa all’accredito, sui conti correnti loro intestati, di rilevanti importi provenienti da conti di gioco online ammontanti, in un caso ad oltre 475 mila euro e, nell’altro, a più di 500 mila euro.
È stata proprio l’analisi di detti conti di gioco – aperti a seguito della stipula di un apposito contratto tra i due giocatori e il rispettivo concessionario – e l’esame delle corrispondenti giocate e movimentazioni effettuate nel tempo, che ha consentito ai Finanzieri di rilevare che gli stessi, in realtà, non avevano indicato nella Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) i redditi derivanti da dette vincite, così fornendo informazioni non veritiere sulla propria posizione reddituale.
I premi, infatti, sono stati conseguiti nello stesso periodo in cui i due percepivano anche il Reddito di cittadinanza, ma, tuttavia, non sono stati comunicati all’INPS proprio per evitare di perdere il diritto alla corrispondente misura di sostegno.
In questi primi nove mesi dell’anno, sono 25 le persone individuate dalle Fiamme Gialle, sospettate di aver percepito illecitamente il reddito di cittadinanza per un ammontare complessivo di oltre 260 mila euro.
Le ipotesi di indebita riscossione riscontrate dalla Guardia di Finanza e ora al vaglio dei competenti Organi, hanno visto coinvolte persone dimoranti sia nelle città di Forlì e di Cesena, sia in altri comuni della provincia.
Tra i casi riscontrati dai Finanzieri, oltre a quelli sopra citati, si annoverano quelli di alcune persone che, pur beneficiando del sussidio, erano prive del necessario requisito della residenza nel territorio dello Stato ovvero avevano omesso di comunicare all’INPS la titolarità di altre fonti reddituali o il possesso di immobili.
Nel corso degli accertamenti, le Fiamme Gialle hanno, altresì, constatato altre situazioni di irregolarità relative a soggetti che per parte del periodo di godimento del beneficio avevano omesso di comunicare di avere un componente del nucleo familiare sottoposto a misura cautelare personale.
I percettori della sovvenzione sono stati tutti denunciati alla locale Procura della Repubblica per le violazioni penali previste in tema di indebita fruizione del reddito di cittadinanza; per il principio della presunzione d’innocenza, gli stessi, tuttavia, non potranno essere ritenuti colpevoli sino a quando la loro responsabilità non sarà definitivamente accertata con sentenza irrevocabile di condanna.
Le medesime persone sono state, inoltre, segnalate agli uffici competenti dell’INPS per il recupero delle somme indebitamente percepite.
L’attività testimonia l’impegno della Guardia di Finanza contro gli sprechi di denaro pubblico e l’indebito accesso a misure di sostegno al reddito, che generano iniquità e minano la coesione sociale. L’azione di servizio delle Fiamme Gialle a contrasto delle frodi nel settore previdenziale e assistenziale mira a garantire l’effettivo sostegno alle fasce più deboli della popolazione, evitando di disperdere risorse a beneficio di soggetti che non ne hanno diritto.