I tempi per il riordino del gioco ‘fisico’, ovvero la distribuzione dell’offerta di prodotti di gioco sul territorio, si allungano inesorabilmente.
In questi giorni, infatti, si sta definendo il calendario dei lavori delle diverse commissioni della Conferenza Unificata Stato Regioni e, secondo quanto Jamma ha potuto appurare, la questione relativa al documento di posizione comune delle Regioni sul riordino non è all’ordine del giorno. La Commissione Salute, così come quella Affari Finanziari, competenti per materia, non prevedono tra gli affari di cui si occuperanno nei prossimi giorni, di analizzare alcun parere. Nello specifico non sono previste riunioni congiunte.
Il Documento di posizione comune dovrà prima passare per il vaglio della Commissione Salute e poi della Commissione Affari Finanziari, e solo dopo potrà essere posto all’attenzione della Conferenza Stato Regioni. Da qui il passaggio al Mef, per tramite del Tavolo tecnico appositamente costituito.
Nei giorni scorsi, in concomitanza con la ripresa delle attività politiche e istituzionali dopo la pausa estiva, lo stesso direttore centrale dei Giochi dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, Mario Lollobrigida, aveva parlato di una chiusura sostanziale dei rappresentanti della parte sanitaria degli enti locali alle proposte avanzate da Mef e assessorati al Bilancio”. “Alcune delle Regioni non sono d’accordo nel modificare il sistema dei distanziometri. Le distanze, a nostro avviso, provocano un incremento del gioco illegale sul territorio. Il motivo? Adesso è semplicissimo aprire un corner illegale in un esercizio, in cui attraverso i computer si raccoglie il gioco attraverso siti illegali, in barba alle distanze”.