“La prima domanda che ci dobbiamo fare è: cosa è l’intelligenza artificiale? Se ne parla molto e forse non sempre in modo giusto. L’altra domanda è: perche un operatore com Playtech ha cominciato ad occuparsene 6 anni fa, quando non era ancora stata lanciata? Un utilizzo dell’AI nel settore del gioco è quello di introdurre dei limiti rispetto alla spesa dei giocatori. Alcuni operatori lo fanno, anche Sisal in Italia. Il problema sta nel rischio di considerare tutti i giocatori slla stessa stregua, dimenticando che non ci sono solo giocatori patologici e che ognuno ha un approccio personale al gioco. Noi cerchiamo informazioni che ci facciano identificare un comportamento a rischio. L’AI, e questa forse è la cosa più importante, ha un potere predittivo, non impedisce che un giocatore diventi patologico, ma ci può aiutare a prevenirlo, a fare qualcosa prima. E su questo c’è ancora moltissimo da fare. Ad oggi abbiamo sperimentato una messaggistica rivolta ai giocatori sui rischi del gioco eccessivo. Penso ad una messaggistica personalizzata, per questo molto più efficace. Come Playtech abbiamo avviato una ricerca con due università olandesi. La ricerca verrà pubblicata perché siamo convinti che possa servire a tutti. Crediamo che la condivisione di informazioni come queste sia fondamentale per aiutare l’industria rispetto al problema del gioco patologico”.
Lo ha detto Francesco Rodano, Chief Policy Officer di Playtech, intervenendo a Roma nell’ambito dell’European conference on gambling studies and policy issues, in corso dal 10 al 13 settembre presso il Lifestyle Hotel Rome.