Si è tenuta oggi, 25 luglio 2024, presso la IX Commissione della Camera una serie di audizioni informali nell’ambito della discussione della risoluzione relativa all’introduzione di una disciplina degli e-sports.
La risoluzione, presentata dal deputato dei Cinque Stelle Antonio Caso impegna il Governo ad adottare ogni utile iniziativa di competenza, anche normativa, al fine di:
a) fornire una regolamentazione adeguata agli e-sports, adottando regole chiare sui montepremi delle competizioni, schemi di contratto e forme di inquadramento contrattuale e fiscale dedicati ai player professionisti, ai professionisti degli e-sports e alle altre figure professionali coinvolte;
b) individuare piani di fine carriera per i player professionisti e per il loro conseguente inserimento nel mercato del lavoro;
c) favorire il riconoscimento della professione di cosplayer nel mondo dell’arte e dello spettacolo al fine di garantire condizioni di lavoro adeguate e le relative tutele, nonché un’equa compensazione;
d) promuovere, anche con iniziative nel contesto scolastico, una maggiore inclusione della community femminile, abbattendo fenomeni negativi come bullismo online, gender swap, discriminazioni, favorendo altresì la nascita di tornei misti;
e) diffondere l’educazione al gaming in ambito scolastico e familiare, abbattendo gli stereotipi negativi attraverso programmi che utilizzino il gaming come attività formativa e di sviluppo delle abilità cognitive dei ragazzi anche eventualmente includendo il cosiddetto gaming nel curriculum scolastico, favorendo così la collaborazione con scuole e università attraverso tornei e squadre e-sports;
f) creare infrastrutture che possano ospitare competizioni e centri di riferimento per gli e-sports anche riconoscendo una lega e-sports nazionale che possa facilitare l’accesso a questo mercato e favorire la collaborazione tra operatori, federazioni e operatori pubblici e private;
g) prevedere misure fiscali che possano supportare lo sviluppo del settore come l’estensione del tax credit agli operatori e-sports e gaming, garantire un corretto inquadramento contrattuale sul piano lavorativo e definire salari minimi per i player e chi opera nel settore, sviluppare indicatori di performance da inserire nella rendicontazione sociale delle aziende del mercato;
h) riconoscere i videogiochi come forma d’arte e istituire una game commission che possa promuovere finanziamenti volti alla valorizzazione del patrimonio culturale italiano attraverso il gaming.
Sono stati auditi Jacopo Ierussi, vicepresidente della Federazione Italiana Discipline Elettroniche (FIDE), Niccolò Travia, socio dirigente dello Studio Legale Lorenzoni, Andrea Mileto, capo della Divisione e-sports di Lexant, Orio Navarra, direttore tecnico di The Pepegas Team,Paolo Di Mauro, consulente marketing e comunicazione.
L’avvocato Niccolò Travia ha aperti i lavori della audizione precisando che “L’obiettivo del mio intervento vorrebbe essere soltanto di sensibilizzare i lavori delle Commissioni Unite su un aspetto principale: il fatto che in assenza di una regolamentazione ad hoc, la parte di specie degli e-sports è stata inserita nell’ambito della competenza regolamentare dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, soprattutto nell’ambito di quello che viene chiamato comunemente vicenda landgate, ovverosia sono stati sequestrati e sanzionati gli esercenti di attività di sale lan, ovverosia quei locali, quei luoghi in cui sono messi a disposizione apparecchi, videogiochi, console per la pratica degli e-sports, in quanto ritenuti equiparabili agli apparecchi senza vincite in denaro di cui all’articolo 110 comma 7 del TULPS.
Quindi nel mio contributo abbiamo un quadro unionale in cui vengono enunciati come principi quello dell’importanza della disciplina degli e-sports, viene in particolare ripercorsa la vicenda del landgate con le varie tappe, che si sono poi evolute in una serie di determinazioni circolari immediatamente successive al sequestro di questesale, con anche un’interrogazione parlamentare che è stata presentata proprio per avere contezza delle ragioni e dei possibili sviluppi di questa attività.
Le sanzioni sono state ingenti, sono ancora ovviamente in corso i ricorsi amministrativi e poi sarà a quel punto il TAR e il Consiglio di Stato a decidere.
Il problema quindi qual è?
In assenza di una regolamentazione certa, poiché dal 1948 il gioco è considerato monopolio da parte dello Stato che viene esercitato questo monopolio mediante delega a dei soggetti concessionari o comunque per autorizzazione, il problema principale è che la fattispecie e-sport non ricade in nessuna delle categorie previste per gli apparecchi senza vicenda di denaro.
Molto banalmente non è possibile ottenere l’omologazione dei dispositivi utilizzati per gli e-sport quindi anche volendo rispettare quelle che sono le previsioni regolamentari dell’Agenzia dei Monopoli, attualmente vigenti, agli eserciti delle attività di sale lan, questo è precluso.
Le proposte di legge in materia attualmente in discussione sono diverse, l’ultima in ordine di tempo quella presentata il 7 febbraio 2023.
Quello che succede in particolare all’estero ed è forse l’aspetto più interessante da analizzare, è il codice degli e-sport di San Marino, è una compiuta disciplina normativa che analizza e disciplina tutti gli aspetti relativi sia alla figura del lavoratore, del professionista nell’ambito degli esport, sia dal punto di vista dell’impresa e quindi di chi gestisce la sala Lan o comunque tutte le figure che riguardano questa disciplina.
Di particolare interesse anche, di recente, l’annuncio delle Olimpiadi degli e-sport, quindi a breve si verificherà anche questo intervento, il che conferma ,da parte del CIO, l’ interesse rispetto a una disciplina vicina al fenomeno sportivo più che a quello degli apparecchi senza vincere in denaro come è stato fatto fino adesso in Italia e quindi si auspica che i lavori della Commissione possono anche proseguire in questo senso”, ha concluso.
Jacopo Ierussi, vicepresidente della Federazione Italiana Discipline Elettroniche (FIDE) ha illustrato i fatti più recenti che hanno portato gli esport all’attenzione delle maggiori istituzioni internazionali. Da ultima il CIO e l’annuncio delle prossime olimpiadi.
“A fronte del quadro descritto – ha detto Ierussi in Commissione- emerge la necessità di una adeguata regolamentazione che oggi sussiste in forma primordiale e per la quale facciamo istanza a tutte le forze politiche oltre al CONI , ossia l’ente ultimo cui è affidato il compito di accoglierci non soltanto nel suo grembo ma nel suo ordinamento giuridico.
Non trattasi infatti di rientrare unicamente nella sfera di applicazione del Decreto Legislativo del 2021 che regolamenta il lavoro sportivo dopo la riforma dello sport, oppure ancora di accedere pienamente ai regimi fiscali previsti per le associazioni sportive dilettantistiche, ma anche di poter benevolmente sottostare alle norme etiche, in primis, del panorama olimpico, comprese quelle che garantiscono la trasparenza del fenomeno lontano da archeripi come gambling e doping.
Se non forniremo ora una struttura di supporto giuridica al settore perderemo la possibilità di investire in una start-up che diventerà un unicorno, con la differenza che le quote sociali appartengono a tutti i cittadini e in gran parte alle nuove generazioni“.