Il gioco responsabile, la tutela degli utenti, la separazione voluta dal Governo tra giochi online e “fisici”. Ne parla in una intervista a Sostenibile Oggi il presidente di Assologico, Moreno Marasco. L’Associazione Logico (Lega Operatori di Gioco su Canale Online) si compone dei principali concessionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) per l’esercizio del gioco a distanza con vincita in denaro.
Il governo ha approvato un decreto legislativo sul riordino del settore giochi, con obblighi alla protezione dei giocatori. Qual è la posizione di Logico? Può essere un passo in avanti?
La tutela dei giocatori deve essere necessariamente uno dei pilastri fondamentali della regolamentazione del gioco con vincite in denaro. Logico partecipa ai lavori del Comitato Europeo di Normazione (CEN) in rappresentanza dell’Ente Nazionale di Normazione (UNI), in merito all’identificazione ed adozione di indicatori di anomalia per prevenire il gioco patologico comuni a livello europeo.
Il gioco online in Italia offre già tutele importanti, tuttavia è un impianto ancora perfettibile, e in questo senso condividiamo la previsione per una maggior tutela del giocatore, inserita nel decreto legislativo sul gioco online. In merito all’attuazione, durante gli Stati Generali dell’Amministrazione Dogane e Monopoli abbiamo potuto constatare quanto sia fondamentale stabilire una miglior comunicazione a due vie in quest’ambito, sia fra concessionari e giocatori, sia fra Amministrazione e concessionari. A tal proposito, confidiamo nella disponibilità al dialogo che l’attuale amministrazione sta dimostrando.
Il governo ha deciso di separare il percorso per la regolamentazione del gioco online da quello fisico: è la scelta giusta?
Da un punto di vista anticoncorrenziale no, e tuttavia per la tutela dei giocatori si profila un’opportunità senza precedenti: allineare finalmente il fisico alle maggiori tutele offerte dal gioco a distanza, a posteriori.
Anche sotto il profilo della tutela del mercato, in allineamento con la maggior parte delle associazioni di categoria, rappresentative anche del comparto fisico, abbiamo ricordato che il Governo aveva ottenuto una delega ad operare un riordino del settore coordinato e unito. Ciò non è avvenuto. Siamo consci delle complessità della regolamentazione del gioco fisico, con particolare riferimento al perpetuo impasse delle Conferenza Stato-Regioni, alla base del significativo ritardo nel regolarizzare le concessioni, soggette da ormai diversi anni a proroghe già attenzionate in ambito eurounitario. Tuttavia, tale condizione preesistente era già nota, pertanto a dispetto del differimento temporale, un allineamento delle tutele risulta imprescindibile, oltre che tardivo.
Logico punta sul Gioco Sicuro da anni, quali sono le strategie da mettere in campo dagli attori del settore gaming su temi per esempio, come l’usura o la dipendenza?
Nel settore online legale, la tecnologia supera eventuali i conflitti di interesse, fungendo da inflessibile arbitro nell’applicare la regolamentazione: poiché i giocatori sono identificati, i minori non sono ammessi, i giocatori di ogni livello possono scegliere limiti confacenti al proprio profilo, innalzabili non immediatamente, bensì solo dopo 7 giorni dalla richiesta, e i giocatori problematici possono escludersi dal gioco sia su singole piattaforme che su tutte contemporaneamente, se ritengono opportuno, impedendo anche la creazione di nuovi conti. Occorre estendere tali tutele anche ai giocatori del comparto fisico, per far sì che il settore intero sia più sostenibile e orientato all’intrattenimento.
Quanto all’usura, piaga che va ben oltre il nostro settore di riferimento, è fondamentale che i giocatori dispongano di limitazioni sufficienti a garantire che il proprio livello di spesa sia sostenibile, anzitutto economicamente.
Il contrasto alla ludopatia è una delle sfide più complesse, ci sono marchi famosi che non affrontano apertamente il tema della ludopatia, sebbene la Legge di Riordino disponga in tal senso. Nella fascia 18-24 anni il 3,8% ne è a rischio, dato che arriva al 6,3% in Campania. Come si affronta il nodo giovani?
È opportuno che vi siano campagne informative in merito al gioco. Si tratta di un divertimento, una sfida, ma tale deve rimanere. Diventa un problema quando viene vissuta come una forma di guadagno, di arricchimento. Con il decreto Balduzzi del 2012, la normativa italiana è intervenuta per disciplinare le campagne pubblicitarie degli operatori di gioco, anche sotto questo profilo.
È importante che i giocatori siano consapevoli delle probabilità di vincita effettive, e del fatto che il gioco debba rimanere tale. Come recitava la nostra campagna informativa: il gioco è bello, finché è un gioco.