Il Tar del Lazio, con ordinanza del 16 maggio 2024, ha rigettato il ricorso presentato da Google per l’annullamento, previa sospensione, della sanzione da 450.000 contestata dall’AGCOM per video pubblicati su Youtube che si suppone abbiano violato il divieto di pubblicitĂ al gioco d’azzardo.
Per i giudici del Tar “il ricorso non appare assistito da idoneo fumus boni iuris attesa la non pertinenza dei plurimi richiami, contenuti nel ricorso, alla disciplina sul commercio elettronico e posto che non sembra che la ricorrente abbia provato la sussistenza di elementi idonei ad escludere la propria colpa, essendosi limitata ad affermare che “nella specie, non è stata mai selezionata la casella della promozione a pagamento nei dettagli relativi ai Video Contestati” e che la mancata selezione della suddetta casella le avrebbe impedito di “controllare a priori se il contenuto promosso violi o meno le policy di YouTube”;
Ritenuto che l’istanza cautelare non sia assistita dal prescritto requisito del periculum in mora, che la ricorrente ha enunciato muovendo dal presupposto secondo cui l’AutoritĂ avrebbe imposto in via generalizzata “la rimozione di tutti i video che potrebbero essere potenzialmente in violazione del Decreto Dignità ”, posto che l’ordine contenuto nel provvedimento impugnato risulta, viceversa, espressamente limitato ai soli “video caricati dal content creator “Spike”” (come si evince dal tenore testuale del dispositivo dell’ordinanza: “ordina alla societĂ Google Ireland Limited … di rimuovere dalla piattaforma di condivisione di video “YouTube” i video caricati successivamente alla notifica della presente delibera dal content creator “Spike” sopra identificati i cui contenuti siano analoghi o equivalenti a quelli oggetto del presente procedimento”)”.