“Sono anni che mi occupo della tematica e va detta una cosa: le riflessioni che vengono fatte sono sempre quelle. Il problema è della politica, c’è populismo. Spesso c’è stata demagogia. Oggi dovremmo essere in grado tutti di superare questa situazione. Il vostro settore dovrebbe essere più forte, ci vuole più coraggio. In merito al problema del credito con le banche, ad esempio, se la politica non è in grado di darvi risposte, voi dovete pretendere, a costo di fermarvi. Quando lo Stato capirà che il Preu non arriva, forse le banche agiranno in modo diverso. Il gioco non va ghettizzato in qualche raro luogo fisico, ma va reso pubblico in modo liberale, coinvolgendo sempre di più gli operatori. Voi siete titolari di un’arma potentissima che è il Preu, dovete pretendere quello che è giusto, perchè voi siete la legalità. Quando si parla della Conferenza Stato-Regioni tutti siamo d’accordo, non si può andare avanti con l’attuale normativa, dobbiamo trovare un accordo. Io mi permetto di dire che forse ci sarebbe una via più facile per arrivare ad un accordo, il Preu oggi arriva nelle casse dello Stato, non pensiamo che forse se coinvolgiamo gli enti locali nella gesitone del Preu sarà più facile trovare una condivisione e una strada comune?”.
Lo ha detto Andrea de Bertoldi (in foto), deputato FdI, intervenendo al seminario pubblico “Il settore dei giochi e i nodi regolatori. Il riordino del territorio”, organizzato a Roma dall’Istituto per la Competitività I-Com in collaborazione con IGT.