“Il Consiglio dei Ministri dell’11 marzo ha esaminato ed approvato definitivamente lo schema di decreto legislativo sul riordino dei giochi d’azzardo online. Va così a compimento, dopo una discussione parlamentare che ha visto vari momenti di audizione e di approfondimento (compreso Avviso Pubblico che ha redatto una memoria sottoposta all’attenzione della Commissione VI Finanze del Senato), il primo tassello del riordino dei giochi d’azzardo pubblici”. E’ quanto scrive in una nota Avviso Pubblico.
“Si tratta di un settore che negli ultimi anni ha abbattuto record su record in termini di raccolta. Gli ultimi dati ufficiali disponibili, relativi al 2022, oltre a confermare il primato dell’online sul fisico in termini di cifre giocate, evidenziano una sensibile crescita anche della raccolta su rete fisica, segno che le due tipologie di gioco non sono certo alternative tra di loro. Eppure, nonostante le ricadute sulla salute delle persone siano egualmente gravi e pericolosi, si è scelta la strada, sconsigliata da molti nelle audizioni, di separare il riordino dell’online da quello del fisico. Come Avviso Pubblico – prosegue la nota -, oltre a chiedere un riordino unitario delle due tipologie di gioco d’azzardo, perché unitarie sono in primo luogo le conseguenze sulla salute, abbiamo chiesto di mettere correttamente in fila le priorità (in linea con quanto già espresso dall’Osservatorio per il contrasto della diffusione del gioco d’azzardo): prima la salute, la coesione sociale e la sicurezza pubblica e poi, solo successivamente, gli interessi erariali e l’attività d’impresa. In quest’ottica si inseriva la richiesta di riduzione dell’offerta di azzardo che questo decreto rigetta totalmente partendo dal presupposto che non può essere prevista alcuna riduzione del gettito erariale. Nel Decreto legislativo appena approvato, oltre ai bandi relativi a online, Lotto e Gratta e Vinci e a norme sui PVR, dovrebbe trovare spazio anche un’ulteriore disposizione, suggerita dalle Commissioni parlamentari, che si sofferma sul concetto, invero assai controverso, di gioco responsabile: si parla infatti di promozione e comunicazione di alcuni messaggi, con il logo del concessionario che promuove il messaggio stesso, funzionali, si dice, alla diffusione del gioco d’azzardo sicuro e responsabile e per prevenire e contrastare il gioco patologico. Il rischio, tuttavia, sembra essere quello di assestare un ulteriore colpo al divieto di pubblicità, già aggirato in molteplici occasioni. Indirizzata verso la conferma – evidenzia Avviso Pubblico – anche la nuova Consulta permanente dei giochi pubblici ammessi in Italia, con la presenza al suo interno anche dei rappresentanti dei concessionari e incardinata presso il Ministero delle Finanze: da subito abbiamo rilevato la problematicità di un simile approccio, che rischia di sminuire la tutela della salute e crea ambiguità anche rispetto al ruolo dell’Osservatorio per il contrasto della diffusione del gioco d’azzardo e il fenomeno della dipendenza grave, che in questi anni ha ben operato”.
“Con l’emanazione del Decreto legislativo sui giochi online l’attenzione si sposterà sul riordino della rete fisica, per il quale il percorso prevede la previa definizione di un’intesa programmatica tra Stato, Regioni ed Enti locali – commenta il referente sul tema azzardo di Avviso Pubblico, Massimo Masetti, Vicesindaco del Comune di Casalecchio di Reno (Bo) –. Una discussione da affrontare con il massimo della cura, in particolare per gli importanti strumenti di tutela della salute messi in campo in questi anni da Regioni e Comuni (dal distanziometro ai limiti orari), la cui validità è stata più volte ribadita dalla giurisprudenza amministrativa e costituzionale e che riteniamo fondamentale salvaguardare. Inoltre grande attenzione va posta sul tema della compartecipazione agli introiti erariali degli Enti Locali, tale misura rischia di ricreare un sistema di dipendenza dei bilanci degli Enti stessi dall’azzardo presente sul territorio rendendo quindi particolarmente complesse azioni di prevenzione e contrasto al gioco d’azzardo patologico”.
“In pratica si verrebbe a ricreare la condizione già in essere per il bilancio dello Stato – conclude Masetti – che dipende dalla quota di entrata derivante dall’azzardo rendendo alquanto difficile ragionare in termini di riduzione dell’offerta, cosa invece richiesta a più riprese da Enti Locali e soggetti attivi nel campo della prevenzione e del contrasto al gioco d’azzardo patologico”.