“Più che sullo scenario del gioco online che esce dal decreto, io intravedo luci in due aspetti che sono più di principio. Il primo riguarda il tentativo di coinvolgere per la prima volta gli operatori di settore all’interno dei processi di regolazione attraverso la costituzione di una Consulta. Il secondo riguarda l’acquisizione all’interno del provvedimento di riordino del concetto di stabilizzazione delle regole che governano la concessione per il suo intero periodo. Sono timide aperture alla considerazione del mondo del gioco pubblico come una parte integrante dell’economia nazionale. Il riordino è comunque un’occasione perduta per la timidezza con cui è stato affrontato un tema che sarà il tema del futuro, quello della multicanalità. Parliamo di un concetto, di un modo di essere delle attività economiche di questo paese che ormai è entrata nell’uso comune in buona parte dei settori industriali. Nel mondo del gioco pubblico che sembrerebbe uno dei più immediati in cui affrontare questo tema, il tema è stato affrontato con una timidezza estrema. La regolazione da questo punto di vista è di fortissima retroguardia e non prelude a una sistematizzazione delle situazioni, ma a una serie di conflitti e contenziosi sul tema”.
Lo ha detto Armando Iaccarino (nella foto) di AsTro, intervenendo a un convegno nell’ambito della fiera Enada Primavera 2024 in corso a Rimini.
“E’ chiaro che la prima battaglia è quella di cercare di superare tutta una serie di atteggiamenti ipocriti. In merito al riordino del gioco fisico dovremmo cercare di perseguire alcuni obiettivi. Il primo riguarda la sostenibilità economica, elemento importante affinchè non ci siano anche nel fisico espulsioni di soggetti appartenenti a qualsiasi gradino della filiera, così come avvenuto nell’online. Il secondo riguarda i modelli distributivi, qui faccio riferimento alla salvaguardia della rete generalista, che uno dei temi fondamentali, perchè garantisce la sicurezza sia dal punto di vista della legalità che dal punto di vista del controllo dei comportamenti anomali e patologici. Il terzo punto riguarda la stabilità della regolamentazione fiscale nel periodo in cui il nuovo scenario si affermerà. Se c’è una concessione novennale, questa concessione deve partire con un regime fiscale e presumibilmente deve arrivare senza le modifiche tipiche dei periodi concessori precedenti. Da questo punto di vista riprenderei una parola d’ordine che è stata quella delle associazioni di categoria negli anni passati: per quei segmenti di gioco che come base imponibile hanno la raccolta di gioco, il passaggio al margine come base imponibile potrebbe essere un elemento importante per il rafforzamento e il consolidamento delle aziende che operano nel settore a qualsiasi livello”, ha concluso Iaccarino.