Sanremo. Continuano le trattative per l’accordo tra Casinò e sindacati dei lavoratori

(Jamma) Ennesima fumata nera nell’incontro di ieri tra Casino Spa e sindacati, con il conseguente mancato accordo su quello che è il problema più delicato e urgente, ovvero riuscire ad impedire di arrivare allo stato di crisi che alterando gli equilibri porterà allo ‘stallo’ l’azienda e quindi attivare i licenziamenti collettivi più volte paventati dalla proprietà.

 

Uno dei temi più delicati è il contratto di solidarietà difensivo di tipo B.

L’incalzare della crisi, che potrebbe essere dirompente per il futuro dell’azienda e la necessità di tutelare i posti di lavoro consiglierebbe questa soluzione ma qui nascono i problemi tra le cinque sigle sindacali che sull’argomento non riescono a fare sintesi comune. Il menù non risparmia nessuno anche se per dovere di cronaca bisogna dire, che in queste ultime settimane, tuttavia, sono cambiate molte cose con le cinque sigle sindacali che si sono messe volenterosamente attorno ad un tavolo per trovare la quadra. La Cgil, infatti, pur continuando a ribadire che è contro accordi ‘casalinghi’ rimane ferma sulle sue posizioni chiedendo (sull’esempio di Campione) l’attivazione immediata delle procedure per arrivare agli accordi di solidarietà di tipo B, concedendo una leggera apertura (leggasi esodo incentivato) nei confronti delle altre sigle. L’Ugl aspetta con curiosità mista a scetticismo notizie romane sulla possibilità concreta che si possa percorrere, senza rischi (mancherebbe la certezza dei fondi a disposizione), la strada dei contratti di solidarietà. Alla ricerca della mediazione o almeno alla tolleranza apre e si tratta di capire se a qualsiasi cosa succeda o perché sta cambiando la sua strategia. Il sindacato vicino alla destra è contrario ad accordi (che potrebbe anche non siglare) e trattazioni generiche che assomiglino al libro dei sogni scritto con il sangue dei lavoratori insomma è contraria e si oppone a provvedimenti indigesti. Lo Snalc, che appoggia a malavoglia ed a fatica la costituzione del tavolo unitario a tempo, cerca nel solo modo concretamente possibile quello del confronto, e lo fa sciorinando dati e soluzioni per salvare l’azienda e cosa molto importante gli emolumenti dei lavoratori ribadendo il suo netto rifiuto ad accordi che penalizzino ulteriormente i lavoratori. Per lo Snalc, il contratto di solidarietà di tipo B avrà una ricaduta economica negativa sulla busta paga dei lavoratori sarà di gran lunga più penalizzante dell’accordo rigettato dal referendum. La sua firma sul documento finale, proprio per questo motivo, potrebbe non essere apposta. La Uil storica antagonista (e viceversa) degli autonomi riconferma la strategia del doppio binario ovvero accordo ponte e richiesta immediata dei contratti di solidarietà, sottoponendo il percorso alla valutazione dei  lavoratori respingendo le forze centrifughe. Credendo fortemente in questo progetto spinge per le larghe intese convinta che i lavoratori capiranno la convenienza economica e di garanzia della salvaguardia occupazionale di tale percorso. L’attenzione per uscire dalle nebbie è rivolta a dove porteranno eventualmente le larghe intese sui questi temi. La Cisl, organizzazione maggiormente rappresentativa, si dichiara disponibile e pronta a elaborare e condividere un testo sul quale dare il proprio contributo e opinioni. Obiettivo principale indurre l’azienda a ritirare o revocare la procedura di crisi e le procedure di licenziamento. Insomma, con questa decisione dimostra di voler lavorare operando con una certa larghezza, fermo restando la volontà di serbare invariati i meccanismi (che devono incidere il meno possibile) sulla penalizzazione economica dei lavoratori. Al riguardo Casino Spa ravvisa la necessità di fare presto (indica la data del 10 giugno come termine ultimo  per mettere in sicurezza l’azienda) richiamando nuovamente l’attenzione alla necessità di trovare una soluzione entro fine mese per evitare le procedure di licenziamento collettivo. Per sapere come andrà a finire  e per vedere se le parti riusciranno a tirare fuori dal cassetto una  soluzione condivisa da sottoporre ai lavoratori bisognerà aspettare l’incontro fissato per la giornata di venerdì.