La Corte di Appello di Palermo, in pieno accoglimento dell’appello presentato dagli avvocati Valentina Castellucci e Daniela Posante, ha revocato la misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza nonché la confisca di € 500.000,00 già disposta nei confronti dell’imprenditore agrigentino Davide Schembri per contestazioni correlate all’esercizio abusivo di gioco e scommesse e truffa aggravata.
La richiesta avanzata dalla Direzione investigativa antimafia era stata accolta in primo grado dal Tribunale delle misure di prevenzione di Palermo, sulla base del presunto coinvolgimento dello stesso nell’inchiesta catanese denominata “Apate” e nel procedimento “Game over” di Palermo.
La Corte di Appello di Palermo, condividendo le doglianze difensive, ha escluso che lo Schembri possa considerarsi un soggetto “pericoloso”, valutando come lo stesso sia stato assolto con sentenza irrevocabile nel procedimento Game Over ed evidenziando poi che l’espresso giudizio di pericolosità fosse da considerare “paradossale” quanto all’inchiesta Apate non risultando che lo Schembri sia stata mai indagato nell’inchiesta catanese.
E’ stata quindi disposta la restituzione dei beni e l’immediata revoca della misura di prevenzione personale.