Casinò di Sanremo. Niente accordo tra i sindacati; sempre più probabile il ricorso ai licenziamenti

(Jamma) Nel corso della riunione, durata circa 4 ore, che si è tenuta ieri al casinò di Sanremo, le rappresentanze dei lavoratori divise su due blocchi contrapposti (Cgil da un lato e Cisl, Uil, Ugl e Snalc dall’altro) faticano a trovare la quadra.

La Cgil insiste nel voler percorrere la strada dei contratti di solidarietà ed è fermamente contraria all’applicazione degli esodi incentivati. Anzi, si dice sempre più convinta che si possa snellire l’organico collocando a riposo chi ha maturato o e’ vicino alla pensione.

Le altre organizzazioni sindacali prendono le distanze da questa ultima ipotesi dichiarando in maniera unanime che non firmeranno mai accordi che prevedano il licenziamento-mobilità anche di un solo lavoratore e ritengono che la garanzia occupazionale fatte salve le risoluzioni consensuali siano imprescindibili. Inoltre fanno dell’esito incentivato volontario l’unica soluzione possibile per evitare tagli drastici agli organici. Cisl, Uil, Ugl e Snalc dicono si ai contratti di solidarietà se serve per mettere in equilibrio di bilancio e salvare dal fallimento l’Azienda e l’occupazione rilevando che questa tipologia di contratto è comunque più penalizzante in termini economici.

In proposito il grosso scoglio è e rimane una situazione di grande incertezza e limitazione finanziaria perché mancano le risorse nell’anno in corso e per questo motivo si dicono possibiliste a sottoscrivere un accordo ‘tampone’. Sull’altro fronte, quello aziendale, i contratti di solidarietà vengono visti in maniera negativa in quanto più onerosi e per i sui effetti (trasformazione dei profili orari che prevedono riduzione oraria e di paga) che produrrebbero un calo della produttività e un conseguente aumento della necessità di ridurre ulteriormente il costo del personale vista la peculiarità aziendale. In conclusione c’è aria di crisi e, da più parti sindacali si dichiara apertamente che dopo l’esito referendario tocca a chi ha sostenuto tesi contrarie all’accordo che era stato siglato proporre nuove strade alternative e proporre soluzioni fattibili capaci di dare un senso ad un patto qualsiasi che abbia  l’approvazione della base.

 

La partita è aperta e l’esito incerto perché la situazione e’ delicata e qualunque presa di posizione potrebbe poi condizionare le mosse successive e con questo scenario, intanto passano i giorni e senza un accordo tra le parti si profila sempre più all’orizzonte la procedura di mobilità con i suoi 123 esuberi. Le parti torneranno ad incontrarsi venerdì prossimo alle 14.