Il Consiglio di Stato ha rigettato il ricorso per l’annullamento del diniego al rilascio di una autorizzazione per aprire una sala giochi a un soggetto che la Questura ha ritenuto non potesse avere i requisiti.
” La valutazione di affidabilità nel settore delicatissimo dei giochi e scommesse investe la persona del titolare nei suoi legami familiari e amicali – si legge nel provvedimento- nel caso di specie, oltre ai rapporti familiari, rilevano le frequentazioni dell’appellante che – contrariamente a quanto dedotto nell’appello – non risalgono tutte ad epoca in cui egli era minorenne.
Neppure ricorre il vizio di contraddittorietà nelle determinazioni dell’Amministrazione, che presuppone l’identità delle situazioni, circostanza che nel caso di specie non ricorre, tenuto conto sia delle frequentazioni dell’appellante con soggetti controindicati, sia della diversa localizzazione dei due esercizi commerciali (quello della sorella e quello dell’appellante) atteso che, nel caso in esame, il locale è posto nelle immediate vicinanze di quello in cui operano i suoi genitori”