(Jamma) Il segretario generale della Uilca Massimo Masi in una lettera inviata al presidente del Consiglio dei Ministri, alla presidente della Camera, al presidente del Senato, al ministro dell’Interno e al presidente dell’Abi chiede interventi immediati per risolvere le gravi conseguenze sociali causate dal gioco d’azzardo legale.
Per la Uil Credito e Assicurazioni “Serve al più presto una modifica dei recenti provvedimenti, una regolamentazione adeguata ai tempi e all’ampiezza e alla profondità che ha assunto il problema” e inoltre “servono azioni dei soggetti economici, in primo luogo le banche, coerenti con l’obiettivo di non favorire le aziende che lucrano su questo problema, servono chiare posizioni di denuncia dei gravi rischi che causa il gioco d’azzardo da parte di chiunque abbia voce nella società, dai politici, agli sportivi più famosi”
Di seguito il testo della lettera
Pregg.mi Sigg.ri
Presidente del Consiglio dei Ministri,
Presidente della Camera,
Presidente del Senato,
Ministro dell’Economia,
Ministro dell’Interno,
Presidente dell’Abi
Loro Sedi
Nel documento finale del Consiglio Nazionale della Uilca dello scorso 24 gennaio, nell’ambito di un forte richiamo alle forze politiche per accompagnare alle misure di estremo rigore che pesano sui cittadini, interventi a favore dell’equità e della crescita – tuttora valido – si scriveva che la crisi, tra l’altro, ha provocato “il pericoloso ricorso,
incentivato anche a livello mediatico, del gioco d’azzardo, rispetto al quale va stigmatizzato il recentissimo provvedimento assunto in materia, che, incentivandolo, alimenta la falsa promessa di guadagni facili, mentre viceversa apre solo nuove strade per ulteriori forme di indebitamento”.
Le notizie più o meno eclatanti che si ripetono quotidianamente nel nostro Paese dimostrano che questa denuncia è oggi quanto mai attuale e richiede interventi sociali e istituzionali immediati e risolutivi.
E’ ricorrente in situazioni di crisi il tentativo da parte delle persone di provare una via breve per superare problemi economici. E’ sempre successo, ma mai questo impulso, che rischia di trasformarsi in degenerazione e patologia, avviene come oggi in modo così invasivo sotto l’egida dello Stato e ha trovato una sponda formidabile nel silenzio istituzionale, nel favore dei soggetti economici e nella pressione pubblicitaria, che sempre più utilizza personalità famose e influenti.
Crediamo che nessuno può continuare a essere complice di questa degradazione sociale.
Quello che è sempre stato un comportamento di nicchia, spesso praticato in modo clandestino, è diventato un fenomeno di massa, che coinvolge donne e uomini di tutte le età e diventa spesso un fattore ingestibile della vita quotidiana, soprattutto per i più fragili e i più deboli.
I costi sociali e quindi anche economici di questo processo degradante non lo giustificano e sono certamente superiori rispetto a qualsiasi guadagno economico possa essere realizzato da parte di chi incentiva il gioco d’azzardo.
Per questo crediamo che lo Stato, per primo, e poi anche soggetti economici fondamentali per la vita civile come le banche, non possano ignorare il problema o, peggio, alimentarlo.
Serve al più presto una modifica dei recenti provvedimenti, una regolamentazione adeguata ai tempi e all’ampiezza e alla profondità che ha assunto il problema, servono azioni dei soggetti economici, in primo luogo le banche, coerenti con l’obiettivo di non favorire le aziende che lucrano su questo problema, servono chiare posizioni di denuncia dei gravi rischi che causa il gioco d’azzardo da parte di chiunque abbia voce nella società, dai politici, agli sportivi più famosi.
Con tutto il rispetto che io e l’Organizzazione che rappresento portiamo a Voi e alle Istituzioni che rappresentate, sentiamo di doverVi rivolgere un pressante invito affinché interveniate, ognuno per la Vostra parte, per impedire che tutto ciò continui, per sensibilizzare l’opinione pubblica e i Vostri rispettivi interlocutori istituzionali, per favorire azioni concrete che combattano al più presto un fenomeno che sta lentamente, inesorabilmente, diventando piaga sociale.